La notte che Pinelli

More about La notte che PinelliAnche se con colpevole ritardo, in questo che è il 40nnale della strage di Piazza Fontana e della morte di Giuseppe Pinelli, vorrei, come l'anno scorso, contribuire per ricordare la strage e la figura di un uomo innocente morto in circostanze decisamente poco chiare.
Mentre l'anno scorso mi sono concentrato su un breve ricordo, quest'anno vorrei utilizzare come base La notte che Pinelli, libro scritto da Adriano Sofri, che sta scontando in carcere una condanna come mandante per la morte del commissario Luigi Calabresi, che nella notte fatale tra il 15 e il 16 dicembre interrogò Pinelli, che ricordo si trovava in questura fin dalla serata del 12, giorno della strage.
Prima di iniziare ad esaminare molto velocemente i fatti, però, vorrei proporvi le parole di Pinelli, definito da Sofri un anarchico vecchio stampo:
L'anarchismo non è violenza, la rigettiamo, ma non vogliamo nemmeno subirla: essa(1) è ragionamento e responsabilità e questo lo ammette anche la stampa borghese, ora speriamo che lo comprenda anche la magistratura.
(da una lettera di Pinelli del 12 dicembre 1969 a Paolo Faccioli, detenuto a San Vittore
Il libro di Sofri mette in fila uno dietro l'altro tutti i fatti noti, da quelli di cronaca fino a quelli giudiziari, e come noto si scopre non solo che gli anarchici(2) erano estranei ai fatti del pomeriggio del 12 dicembre 1969, ma anche che questa strage non sembra per nulla avere colpevoli e mandanti dopo ancora 40 anni.
Tra l'altro, prima delle speciale di La storia siamo noi di Giovanni Minoli, Sofri suggerisce l'eventualità che questa strage non solo sia una così detta Strage di stato(3), ma che sia stata orchestrata all'interno di un più ampio programma per controllare il paese. La trasmissione di Minoli, invece, si spinge un po' oltre, esplicitando il contesto di quegli anni, la Guerra Fredda, e suggerendo che l'intera vicenda fosse un modo per evitare l'avanzata del comunismo in Italia.

A questo punto, non sembrandomi il caso di andare oltre, non mi resta che lasciarvi con le foto scattate durante la manifestazione del 12 dicembre tenutasi a Milano, ma non quella partita dalla Scala, ma da Piazza Missori. Nella galleria sono anche presenti le foto delle lapidi a Pinelli e un paio di foto diurne alla Piazza in un giorno normale.
Le immagini, oltre che di seguito, potete vederle direttamente anche su Picasa:


(1) L'anarchia
(2) Indicati sin dall'inizio come i responsabili sia della strage di Piazza Fontana, sia di tutta una serie di attentati che, pur senza vittime, infiammarono l'Italia in quel 1969.
(3) Se intendiamo per Stato i cittadini che lo compongono, così come dovrebbe essere, allora la definizione non è per nulla corretta. Se, però, per stato definiamo i suoi rappresentanti e le sue istituzioni, allora per Strage di stato intendiamo una strage organizzata quantomeno nota ad alcuni rappresentanti legali dei cittadini, che però nulla hanno fatto per evitarla.