Umanità Nova nn.12, 13, 14


E oggi recuperiamo i numeri 12, 13, 14 di Umanità Nova con una selezione degli articoli proposti dalla storica rivista anarchica:
  • n. 12 dell'11 aprile 2010
    • Anno zero di civiltà: Omofobia e becero sessismo maschilista bipartisan
    • Sempre Avanti!: Libertà d'informazione
      Il Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze...
      Così l'ampolloso incipit del decreto del 30 marzo 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 75 del 31 marzo con effetto immediato, e quindi valido già dal 1° aprile 2010 che prevede l’azzeramento delle tariffe agevolate in materia di spedizione di prodotti editoriali.
      Un bel pesce d’aprile, non c'è che dire, per la piccola editoria che si è trovata da un giorno all’altro a vedersi quadruplicare in pratica i costi di abbonamento e spedizione, tra i tanti, al pari delle altre edizioni di movimento, anche la nostra testata.
      Un bel colpo assestato a tutti coloro che con fatica cercano di mantenere viva una voce indipendente, dando sicuramente non troppa noia, ma cercando comunque di restare fuori dal coro.
      Alla faccia della libertà di stampa!
    • Inflazione? Gli Stati Uniti: Crisi del capitalismo
      L’inflazione, ossia la perdita di valore d’acquisto del denaro nei confronti di merci e servizi, è una comoda via d’uscita che i debitori auspicano sempre. Se oggi prendo a prestito 100 euro, equivalenti a 100 tazzine di caffè e, tra dieci anni, restituisco sempre 100 euro, in grado però di acquistare solo 50 fumanti espressi, ne traggo un indubbio beneficio economico. Quando i debitori sono gli Stati, che possono portare avanti politiche che favoriscono l’insorgere dell’inflazione, il sospetto che si intenda utilizzare tale via d’uscita per ripianare i debiti pubblici è più che giustificato.
      Gli Stati Uniti sono oggi il maggiore paese debitore del mondo. Ciò con riferimento al complesso del settore pubblico e del debito privato. È naturale ritenere che due fenomeni, peraltro tra loro strettamente interconnessi, aiuterebbero gli americani a rimborsare i debiti contratti con il resto del mondo: la ripresa di tensioni inflazionistiche e una svalutazione controllata del dollaro.
    • L'Aquila. La città sta morendo
  • n.13 del 18 aprile 2010

    • Inflazione? L'Europa: Crisi del capitalismo
      Nell'articolo precedente abbiamo visto come la chimera dell'inflazione, fenomeno utile ai grandi debitori, non sia così facile da perseguire da parte degli Stati Uniti. Com'è la situazione in Europa? Per capirlo, ripercorriamo in sintesi la cronologia della crisi. La prima ondata che ha travolto il vecchio continente è stata il pesante deprezzamento dei titoli tossici che le banche e le compagnie di assicurazione europee avevano acquistato dalle banche d’affari americane. Perciò, come negli Usa, quasi tutti i governi europei sono dovuti correre in soccorso degli istituti di credito per evitare il loro collasso. Una seconda falla si è aperta nelle economie dei paesi dell'Europa Orientale, dove la svalutazione delle monete locali nei confronti dell’euro e del franco svizzero ha messo in ginocchio le famiglie, che avevano debiti espressi in queste valute e redditi nelle deprezzate monete locali. È toccato al Fondo Monetario Internazionale intervenire per evitare l’affondamento di queste nazioni.
    • Sanatoria: una trappola micidiale: Schedulatura di massa per gli immigrati
    • Repressione economica: Sugli aumenti delle tariffe postali
      Con una nota di Donato, sul numero scorso, davamo conto del decreto “con effetto immediato” che aboliva le riduzioni tariffarie dell’abbonamento postale. Questo comporta un aumento dei nostri costi di spedizione di oltre 450 euro la settimana (200% della voce “spedizioni”).
      L’aggravio annuo sul bilancio sarebbe di 21 mila euro. Una mazzata!
      Si sono levate da più parti “cori di protesta” anche perché, come per Umanità Nova, questo decreto taglia le gambe a tutta la stampa periodica (soprattutto quella “minore”) che ha nell’abbonamento postale uno dei principali veicoli di diffusione. Anche le case editrici di libri (sempre le così dette “minori”) hanno nella vendita per corrispondenza un canale di distribuzione essenziale.
  • n.14 del 25 aprile 2010
    • La calda primavera sociale "e Spixanis"
      Gli anarchici della FASpixana ed i comunalisti libertari della FMB sono fra quelli che le promesse le mantengono, non come i cialtroni che le promesse le proferiscono solo in campagna elettorale per poi calpestarle quotidianamente una volta saliti al potere. Sul finire del 2009 gli anarchici e la FMB, nel bel mezzo della polemica in cui erano stati coinvolti dalla SD (vedi primi numeri di UN 2010), avevano promesso e Spixanis (a Spezzano) una calda primavera sociale, e naturalmente la promessa è stata coerentemente messa in atto. Difatti, trascorsa la baldoria elettorale che a Spezzano è riuscita su 6934 elettori a portare alle urne solo circa 3525 votanti (tra cui 173 schede bianche e nulle), nei giorni di Pasqua tutto il paese viene tappezzato con un murale intitolato “Il Paese langue... come prima, più di prima” a firma della FASpixana e della FMB.
    • Nè in Abruzzo, né altrove: No Nucleare
    • Torino. 20 piazze No Tav